sabato 30 novembre 2013

My personal thanksgiving

Il mio thanksgiving? Dammi quattro amici e il mio uomo. Un canale con le bici colorate. Un bicchiere di vino rosso. Un brindisi. Un'infilata di vetrine d'arredo nordico da bava alla bocca. Un posto bello da morire in cui mangiare fino alla nausea. E mi avrai per sempre.

Non vedo l'ora di racchiudere tutto nel prossimo videoclip.







venerdì 29 novembre 2013

A trip to Amsterdam

Un viaggio. Un weekend. Sei amici. Una città che non conosci. L'idea di un freddo che ti penetrerà nelle ossa. Di un nuovo luogo da respirare. Di sapori diversi. Di colori sulle case, sui fiori, per strada.

Hai sonno, ti senti strana. Hai la faccia di una schiacciata da un trattore. Ma parti per Amsterdam, ci vai con le persone che ami di più al mondo e non potresti essere mai e poi mai altrove.









giovedì 28 novembre 2013

Happy thanksgiving - cinque torte per le quali uccidere

Sapevo che sarebbe accaduto. Perdermi per strada il giorno tre dei modi per dire grazie. Ma sono stata inghiottita da Berlusconi, dalla decadenza, dalla gente in piazza, dal freddo, dal traffico e da un'altra serie nutrita di cataclismi ai quali non riesco mai ad abituarmi abbastanza. Quindi oggi condenso giorno tre e giorno quattro.

HAPPY THANKSGIVING DAY, intanto! Buon ringraziamento. In Italia non ce ne può frega' di meno, stranamente. Recepiamo mostri, addobbi, consumismi e tutto il peggio da oltreoceano, tranne l'unica festa sana, quella che ti mette rilassato e seduto intorno a un tavolo senza tanti frizzi e lazzi, con i tuoi parenti e amici più stretti, a ringraziare chi vuoi per quanto di bello la vita ti abbia offerto. Una sorta di enorme bicchiere mezzo pieno, che in questa giornata finalmente approfitti per riempire fino all'orlo.



Nelle occasioni in cui ho partecipato a una festa di ringraziamento ricordo di aver scoperto tante ricette che da noi sono completamente sconosciute, e che hanno come ingredienti base il mais da un lato, e le patate dolci dall'altro. Ma quello che non dimenticherò mai sono le torte. Con frutti e ortaggi stagionali come le pere, la zucca, le noci. Fatte a mano dai padroni di casa. Ah, la bontà.

Allora ho pensato di condividere qui le ricette che mi fanno venire l'acquolina in bocca e che possono essere facilmente replicate qualora qualcuno voglia organizzare al volo la sua festa del ringraziamento.

Uno: la torta di zucca. La ricetta la trovate da I am baker, uno dei miei blog preferiti in fatto di dolci.



Due: la crostata di pere con rosmarino e vino rosso. Eccola qui.


Tre: la torta di patate dolci, qui la ricetta. (non vi sarà facile trovare la materia prima, ma se siete tenaci vi assicuro che il risultato finale è una bomba).



Quattro: ok questa è semplicemente geniale. E' un pumpkin chocolate chip cookie travestito da torta. Praticamente una perversione totale. C'è pure la palla di gelato per non farsi mancare nemmeno un grammo di cellulite.



Cinque: fino ad ora abbiamo giocato. Ma almeno una roba seria dentro devo infilarcela. Una torta bella. Ma proprio bella bella. Con il melograno, l'arancia candita e il rosmarino. Premesso che Twigg Studios per me è come una vetrina di Hermés sotto Natale, che staresti le ore a guardarla ma non ti azzardi a entrare, io questa meraviglia la devo condividere. Che poi probabilmente è più difficile guardarla che farla.



Un'ultima cosa voglio postare qui, e che propone sempre Twigg Studios per chiudere in bellezza un pasto del ringraziamento, da servire con il caffè. E' semplice e veloce ma l'effetto visivo è molto efficace. Eccolo qui. Io più che le caramelle alla menta ci spruzzerei un po' di cannella.




Per la tavola: vicino alle posate un piccolo foglio da compilare come questo.


E per i bambini...


mercoledì 27 novembre 2013

Oggi vado in giro così - Vittorio's outfit



Siore e siori, rieccoci al secondo round dell'attesa (?) rubrica videozuzzurellona "Oggi vado in giro così", nella quale sadicamente approfitto di mio figlio finché è piccolo e non può ribellarsi alla materna volontà.

Grigio, beige e blu. Un classico intramontabile. L'unico elemento costoso sono le scarpe della Converse. Ma per il resto tra Zara e Benetton si rimane su prezzi contenuti. Come potrete apprezzare nel video, Vittorio ama i cappelli come io le rane fritte.









Pantaloni, giacca, camicia e cappello Zara; panda toy Melissa & Doug; Scarpe Converse (Maros Roma); Maglione Benetton 0-12.

martedì 26 novembre 2013

7 days of thanks - giorno due

Tra il dire e il fare, nel mio caso c'è di mezzo una giornata scarsa. Nel senso che ieri spiegavo qui la mia intenzione di dedicare questa settimana al dire grazie. Al farlo in diversi modi. Ieri con una cartolina, con un biglietto. Oggi "facendo" qualcosa con le mani.

Lui ama i biscotti. Gli ricordano i primi mesi in cui eravamo insieme. Gliene facevo di tutti i tipi, ma preferiva i più semplici, quelli di frolla. Se li facevo a forma di cuore rideva, gli sembravo una bambina infatuata. Ma in realtà io lo so, gli facevano un gran piacere. Li impacchettavo e poi li poggiavo sul comodino, a sorpresa.

In questi anni Lui ed io ci siamo maltrattati. Amati, anche. Ma molto maltrattati. Abbiamo fatto spesso fatica a dirci "scusa", e ancora di più a dirci "grazie". Per la pazienza, per la voglia di rimanere insieme, per il voler continuare a condividere un progetto di vita che oggi include un bambino, il nostro bambino.

Allora oggi ti dedico questo. E ti dico "grazie". Non solo per quello che ho appena scritto, ma anche per tutte quelle tue piccole e enormi dimostrazioni d'amore quotidiane. Perché ci sei sempre, anche se spesso non ci sei nei modi e nelle forme che mi aspetto e che vorrei. Perché mi sorridi anche quando sei preoccupato. Perché sono due mattine che mi porti un vassoio a letto con i nostri due caffè, il biberon caldo per Vittorio e una manciata di biscotti.

Allora oggi li faccio io a te, i biscotti. Con le mie mani come un tempo, e stasera quando torni sono lì sul tuo comodino.




Gli ingredienti per la mia ricetta dei biscotti con gocce di cioccolato (premesso che io vado a tazze e parecchio a occhio).

Zucchero bianco, 3/4 di tazza
Zucchero di canna, 3/4 di tazza
Due uova grandi
Farina 00, 2 tazze e 1/4
Burro a temperatura ambiente, 120 grammi
Un pizzico di sale
Gocce di cioccolato, quante ve ne pare.


Ho acceso il forno a 170 gradi. 
Ho mischiato la farina col pizzico di sale. Volendo si può aggiungere una bustina di lievito, ma io preferisco senza. 
In un'altra ciotola ho unito i due zuccheri con il burro. E' difficile lavorarli con la frusta, quindi - quale profana della cucina - mi sono permessa di frullare con il mixer. Viene una crema morbida morbida. 
Poi ho incorporato un uovo alla volta, mischiando energicamente con una spatola. 
Infine ho incorporato lentamente la farina. Anche qui, energia donne. Viene un composto più morbido e appiccicoso della pasta froll. Anche questo è abbastanza friabile ma si lavora benissimo.
Poi ho aggiunto le gocce di cioccolato.
Ho fatto palline di 2,5cm circa di diametro e le ho disposte sulla teglia ricoperta di carta forno. Ho infornato e sfornato quando i biscotti avevano una crosticina dorata, 20 minuti scarsi a teglia.




Poi l'etichetta con un filo di lana.
 




lunedì 25 novembre 2013

7 days of thanks - giorno uno

Fra pochi giorni oltreoceano si celebra il thanksgiving day. Il giorno del ringraziamento. E io per tutta la settimana vi do uno spunto al giorno per dire grazie. Al vostro uomo, perché vi sopporta. Al vostro capo, che non vi licenzia nonostante cazzeggiate su facebook anziché lavorare. A dio, un dio qualsiasi, al vostro dio. Perché quotidianamente vi dà l'opportunità di scrivere il vostro capolavoro, con i colori e i sapori che preferite.

Dite grazie. Perché suona meglio che perfavore. Perché un grazie mette il sorriso. Io oggi l'ho detto due volte, con il cuore in mano. E mi ha fatto stare tanto bene.



Ditelo, urlatelo, sussurratelo, cantatelo. Magari scrivetelo, così resta. Potete farlo voi con una cartolina DIY oppure sceglierla su internet. Quello della foto è un printable a pagamento che trovate qui. Su questo sito invece ce ne sono alcuni gratuiti come questo qui sotto, da scaricare qui.


Washi tape, odi et amo




Ok, lo faccio. Mi pesa un po' a dire la verità, perché ancora devo capire se li amo alla follia o li odio da morire.

Ma visto che ci avviciniamo al Natale e comincia il decoro spinto da parte di molte, anche di quelle che solitamente ignorano fai da te o DIY che dir si voglia, una lista (breve e selezionata, tranquille) dei siti su cui comprare il WASHI TAPE non farà male.

Ah. Cos'è il washi tape? E' un banalissimo nastro adesivo (malate maniacossessive del washi tape, non me ne vogliate) colorato, disegnato, a strisce o quadretti, puntini o fiori. Largo, stretto, liscio, ruvido. Solitamente caro ammazzato. (Più ne scrivo, più lo odio).

Però alla fine qualcosa di carino, anche molto carino, permette di realizzarlo. Più che altro consente di decorare senza sporcare, senza spreco. Spesso senza particolari qualità artistiche. Basta la creatività.

Vi prego, fatene un uso moderato perché dicono provochi dipendenza. P.s.: l'ho utilizzato anch'io, seppure in modiche quantità, sui miei biglietti da visita. Che mostrerò di qui a breve.

Downtown tape

Omiyage

Aliexpress (meno fighetto, e alcuni sono orribili. Ma nell'insieme funziona. Ha anche un maxipacchetto "risparmio")

Crafty japan (via Etsy)

NoteMaker

Comunque per capire le potenzialità dovete andare su Little Inspiration, la Ibiza delle washi tape lovers. Non so perché mi è venuto Ibiza. Freud mi direbbe che ho bisogno di una vacanza sfasciona. Uhm.


giovedì 21 novembre 2013

Yellow palette e malumore a pacchi

Lo so che in un blog che si propone di essere colorato, che parla di arredo, di creatività, di sogni e buoni propositi questo post è un cazzotto.

Ma se io mi sveglio con un malumore cosmico non posso fare a meno di esternarlo. Sarà perché ieri sera sono tornata a casa felice e contenta, con un sacco di novità da voler condividere e di cui aver piacere di parlare fino a notte fonda con chi mi è accanto. E invece ho ricevuto una come sempre educata e molto "polite" porta in faccia.

Sarà che ho sonno. Sarà che oggi proprio non ce la posso fare. Sarà che mi si è allagato il terrazzo con la grandine. Sarà che mi sono fradiciata dalla testa ai piedi. Sarà.

Quindi può darsi che il giallo non rappresenti esattamente il mio colore del cuore. La mia palette di oggi è questa. Fatene ciò che volete. Amen.








mercoledì 20 novembre 2013

Baby outfit, la nuova rubrica zuzzurellona


Donne (ma anche uomini, mammi e zuzzurelloni volendo), sono lieta di presentarvi la mia nuova rubrica dall'intuitivo titolo "oggi vado in giro così". Non io. Il nano.

In realtà già in passato mi è capitato un paio di volte di condividere gli outfit di Vittorio. Ma stavolta ci aggiungo un brevissimo videocazzeggio che renda l'idea.

Per questa prima puntata propongo un look novembrino chic in blu. Pullover "très cool", montgomery, camiciola stilosissima e mini duilio. Chi si innamora di qualcosa in particolare troverà in fondo le marche e laddove possibile i link a chi li vende. 

Chi schifa tutto me lo dica in serenità. Io leggerò con interesse e poi quasi sicuramente continuerò a vestire Vittorio come mi pare. Eh eh.

P.s.: inauguro una lunga serie di post in cui apparirà il marchio Oeuf Be Good, che ho scoperto qualche giorno fa a New York. I tessuti, il gusto, le linee. Amo tutto e se facesse cose anche per me, mi ci vestirei dalla testa ai piedi.






Montgomery: Giesswein
Cappello: misto cachemire (mercatino piazza Verdi, Roma)
Maglione "très cool": Oeuf Be Good
Sciarpa: Oeuf Be Good
Pantaloni blu: Cherokee
Camicia: M. Ferrari - Mini Me 

martedì 19 novembre 2013

Christmas low budget, 5 regali DIY

A proposito del Natale e del fatto che nessuno ha più voglia di fare regali milionari. Chi ha intenzione di dedicarsi al DIY spinto oggi è servito. Ho selezionato sul web cinque idee che consentono di realizzare pensieri molto carini con un budget che varia tra i 5 e i 15 euro. Enjoy.

Numero uno: shopping bags personalizzate. Le comprate color corda un po' ovunque, altrimenti online qui. E poi con i pennarelli per tessuto scrivete quello che vi pare. Per qualche idea ecco il sito.


Numero due: tazze. Servono sempre. Si rompono. Si condividono. Piacciono, mediamente. Sempre che abbiate una buona calligrafia e qualcosa di azzeccato da scriverci, come il punto uno. Altrimenti andate al negozio.



Numero tre: gingerbread cookie mix in a jar. Tradotto, ti impacchetto gli ingredienti e tu ti fai i biscotti allo zenzero che fanno molto natale e renne e santa claus. Se mi gira ti metto anche lo stampino a forma di bimbogigi, così ti diverti. Chi mi segue dagli albori di questo "blob", come insiste a chiamarlo mia madre, ricorderà che per il battesimo di Vittorio le bomboniere erano queste. Ebbero un enorme successo. Su vari siti li vendono belli e fatti a quasi 30 euro, ma in realtà per esperienza vi dico che farli non costa più di 7/8 euro.


Numero quattro: gold confetti dishes. Un paio di ciotoline di ceramica bianca, semplici, da ornare a piacere con foglia d'oro e ricoprire con flatting. Sui 12€, centesimo più centesimo meno. Questo il sito.



Numero cinque: le carte di natale personalizzate con tanto di calendario. Da realizzare e consegnare possibilmente qualche giorno prima di Natale, altrimenti è come regalare un costume da bagno a novembre. (il video è fichissimo!)




lunedì 18 novembre 2013

Getting to NYC




L'arrivo a NY dopo anni di assenza, il flea market di Chelsea di cui vi ho parlato già qui, mentre ero là. Un regalo idiota fatto alla mia amica. Il resto nelle prossime puntate.
Un po' di videocazzeggio non dovrebbe uccidervi.

venerdì 15 novembre 2013

Cosa vuoi di più dalla vita?

Capita anche di tornare a casa tardi dal lavoro, un po' provata dalla giornata fitta fitta di cose, e trovare lui che addormenta Vittorio nel suo lettino. E che quando ha finito ti prende per mano, apre piano la porta del salone accostata. Ed eccolo là, splendido splendente. Il tavolino déco che avevi visto al mercatino! Caro abbastanza per non comprarlo subito, abbastanza per metterti lì a pensare come starebbe in salone e se ne valga la pena.

E quando ti avvicini scopri che non solo è assolutamente perfetto nelle condizioni (a parte il piccolo restauro di cui necessita sulle zampe di legno laccate), ma che sta benissimo lì. E poi ti gusti tutto quello che c'è sopra: una selezione di formaggi ricercati, le marmellate e le mostarde, i taralli, una bottiglia di ottimo rosso. Due calici. E una giovane pianta di girasole.

Cosa vuoi di più dalla vita?





giovedì 14 novembre 2013

Voglio vivere al Civico4

Hai presente quel posto che non conosci, in cui non sei mai stato prima, che però ti fa sentire bene ancora prima di entrarci? A me non capita quasi mai.

Stamattina alle nove mi sono catapultata a Monti. Ero lì per un appuntamento al 2 periodico, di cui racconterò presto. E quando sono uscita, passeggiando, spontaneamente mi sono inchiodata davanti all'ingresso di Civico4. Maurizio, il proprietario, trafficava con il cellulare poggiato di spalle sul muro del locale, appena ristrutturato. Due battute e in un attimo eravamo dentro e mi raccontava di quel design perfetto studiato e realizzato da Alessandra, il suo architetto.

Quando ho visto gli specchi tutti diversi su quella prima parete, nello stile di cui parlo qui, ho avuto un sussulto e devo aver sfoderato un sorriso enorme. "Dove ci sono gli specchi c'è sempre di mezzo una donna". Maurizio ha ragione, è quasi sempre così.

Le lampade industriali dei primi del Novecento, ma anche gli elementi di luce più contemporanei, come quelli scelti sopra al bancone. La cucina d'acciaio a vista. La credenza riesumata da una vecchia farmacia francese.

Le cementine recuperate ad Assisi (ma che si possono trovare anche da Maffettone, a via di Panico, a Roma), sui toni del non colore e con il disegno geometrico retró mi hanno trasportata in un istante nelle scelte stilistiche che ho incontrato qualche giorno fa nei locali newyorchesi più riusciti.

Tutto molto al suo posto. Ricercato. Pensato ma non ridondante. Una bella luce e un bel mood. La romanità giusta. Sia del proprietario, sia quella che dalla strada si insinua nel locale attraverso le grandi aperture verso l'esterno, sfruttate ad arte come punti d'approdo del cliente che seduto su uno sgabello può osservare cosa accade fuori.

Amo Monti. È chic. È un ombelico di creatività. È un concentrato di originalità e buon gusto. Nei ristoranti, negli empori, nei cafè, nei concept store. Ognuno unico e pieno di fascino.

Se oggi dovessi pensare a una zona di Roma in cui rispecchiarmi e vivere, è lì.