mercoledì 13 novembre 2013

Trecentosessantacinque

Trecentosessantacinque giorni. Lungo, scriverli. Brevissimo, invece, viverli. Veloci come un fuso. E allora ti sembra oggi la giornata giusta, quella più consona per ripercorrerli e riassaporarli, riavvolgerli al rallentatore come si fa con le moviole del calcio.

Parti da una casa quasi finita, con dentro un bimbo di quindici mesi proprio oggi. Che corre e gioca e prova a parlare e dà mille baci al giorno. C'è anche un nuovo progetto che sta prendendo piede e forza, che ti fa tremare e sognare. Ci sono parole non dette, frasi dette in fretta, incomprensioni e dolori.

Indietro di qualche frame, una lunga vacanza con mari turchesi e giri in motorino senza casco e vento nei capelli e ritrovarsi ragazzini insieme, ritrovarsi e basta dopo periodi di silenzi e incomprensioni. C'è il primo compleanno di un bambino vestito alla greca, che cresce alla velocità della luce, che ha gli occhi verde intenso e un sorriso che ti porta lontano. Prima ancora nuvole bianche di polvere e cemento, dentro la stessa casa da stravolgere e rendere nostra. C'è il non vedere mai luce, c'è l'avvelenarsi perché mai nulla è esattamente come lo vorresti. Ci sono tempi lenti, tempi morti, rabbia e stanchezza.

Indietro. Una casa piccola piccola incastrata in un rione popolare, piena di noi, piena di oggetti e di ricordi. Una casa da svuotare e abbandonare, in una mattina grigia scura dei primi di luglio.

C'è una festa a sopresa in bicicletta nei vicoli di Roma, un apritivo con fragole e champagne, ci sono gli amici di sempre. Fiumi di cene e pranzi e i primi progetti sulla casa nuova.

Indietro. Riprendere a lavorare dopo 5 mesi di stacco. Ricerchi i ritmi, la voglia, l'energia, la testa. Indietro ancora. Eccolo là, Vittorio che rende il Natale nuovamente Natale, per la prima volta. Vestito da piccolo alpino ma col cappello di Santa Claus. Ci sono le risate di tua madre, gli sguardi, le liti e poi le riappacificazioni e l'amore di tuo padre, le nuove idee che crescono, ma che prima ancora nascono.

Poi c'è il 13 novembre 2012. Tre mesi di tuo figlio che ti sembrano una vita lunga e complicata. Ma anche il primo giorno di questo luogo che da allora ti aiuta sempre un po' a capire meglio chi sei e cosa ti piace.

Ora che il nastro è riavvolto te ne stai seduta per un po' sul tuo letto nuovo. Ti guardi intorno. Ti godi la memoria e alla fine pensi che dopo tutto ci sia ancora molto da fare, ma sicuramente moltissimo da festeggiare. Un mare di palloncini colorati e svolazzanti per me, grazie. E una fetta di red velvet, anche. Bella grossa.









7 commenti:

  1. meravigliosa questa carrellata di palloni gonfiati!
    auguri per l'anniversario di questo tuo approdo nel grande mare del web.
    è così che mi piace definire anche il mio spazietto.
    che è più giovane del tuo, ma a cui sono già affezionata.
    anche a me aiuta a tenere ordine e memoria dei frammenti di me e del tempo che mi attraversa.
    e hai detto un gran verità, natale è di nuovo natale da quando ci sono loro.

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    1. grazie cara Shaula :) il tuo sarà pure più giovane ma a me piace un sacco

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  2. Beh mi aggiungo ai festeggiamenti....e che torta! Ma esiste sul serio?

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    1. Certo che esiste! La Red Velvet cake è una torta americana ("tradizionale" del sud degli Stati Uniti) a base di cioccolato e aceto rosso. Il ripieno si chiama cream cheese ed è a base di zucchero e formaggio. La mamma di una mia cara amica texana ne faceva una speciale :) appena trovo la ricetta migliore te la giro!

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  3. FFFHHHHH, ho soffiato anche io sulla tua candelina!!!!

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  4. Auguri al festeggiato per il complemese! Non è vero, comunque, anche a leggerli sembrano velocissimi, il ritmo è incalzante :)

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