giovedì 31 ottobre 2013

Checklist prepartenza

Sveglia presto nonostante assenza nano - check.

Incontro per il progetto in embrione nel mio baretto di Trastevere - check.

Eliminazione macro ricrescita capelli perché portarla a ny costituisce sacrilegio - check.

Work duties tra manifestazioni e traffico mortale - check.

Pranzo frugale anzi quasi nullo - check.

Regalo DIY per migliore amica con annessa colla sulle dita e vernice ovunque pure sui capelli appena rimessi a nuovo - check.

Materiale riprese audio e video per catturare tutto e tutti fra esattamente 20 ore - check.

Valigia - unchecked.

Vogliafelicitàgioiaentusiasmoidee - check check check check check.

Si paaaaarte.






mercoledì 30 ottobre 2013

Le note positive dell'autunno

Le mezze stagioni. Non è vero che non esistono più. Esistono, sono in corso e io le odio. Sto male come una vecchia di novant'anni da due mesi. Mi bombardo di ricostituenti che hanno il solo effetto di mettermi addosso la fame dello scaricatore di porto. Quando mi sta per passare tutto, quando sono lì lì per uscire dal tunnel del malessere e del malumore, il mostro mi riattacca qualche suo bacillo maledetto. Poi io a lui, poi lui di nuovo a me. Così all'infinito, credo a questo punto. Fino al prossimo 15 agosto.

L'unica cosa bella di questo schifo di vita mia malaticcia autunnale è la possibilità di vestire il nano con i primi strati a cipolla. Io amo i pullover, i cappelli, i calzini, i foulard al collo alla francese. Lui meno, ma ha tutta una vita per fare il contestatore. Per ora decido io.






Animali di plastica, idee per farli fuori

Stavo pensando a quella storia degli animali di plastica, quelli con cui nessun bambino al mondo sarebbe disposto a giocare.

Ci si possono fare due milioni di cosine DIY, solo che non posso realizzarle tutte io altrimenti mi vengono i tic nervosi. Per indole non riesco a stare ferma sulla stessa cosa più di tanto. Si chiama scemità.

Quindi a parte i miei barattoli per i biscotti (se avete voluto mentalmente rimuoverli, io ve li ricordo. Sono questi), Ci sono anche questi segnaposto realizzati da Sugar&Cloth


Poi dei mobiles psichedelici per una cameretta di bimbi senza macchia e senza paura, che propone The Gold Jelly Bean (quant'è bello il nome di questo blog)


Calamite per il frigo o per quello che vi pare, se siete in grado di superare il fatto di doverli segare in due. su lovely indeed


Oppure delle maniglie per i cassetti di una scrivania da ragazzi, design sponge


Poi ancora vasetti per piante, tappi per bottiglie, fermalibri, collanine, tacchi per scarpe. Da tic nervoso, non c'è niente da fare. Non li voglio più vedere.




martedì 29 ottobre 2013

Welcome home, bambina!

L'ho fatto. L'ho comprata. Non ho la più pallida idea di come si usi, ma ho la faccia e l'umore di un bambino cui babbo natale in persona atterra davanti con le renne per consegnargli la sua prima bicicletta. Più o meno.

Costa circa dieci volte tanto, rispetto a una bicicletta. Ma sono dettagli.

Erano giorni che facevo indagini di mercato sul web per cercare di non dissanguarmi del tutto e contemporaneamente averla fra le mani prima di partire per NY, cosa che con gli acquisti online e le consegne del corriere non sarebbe stata una certezza.

Dopo varie ricerche sono incappata in Settestore e in Paolo, un ragazzo gentile che mi ha risolto il problema: "vieni a Castel Gandolfo, sede del negozio online, e la ritiri direttamente; non paghi nemmeno la commissione online della carta di credito".

E allora mi sono presa una mattinata per me. Sole che spaccava le pietre, sono andata per la prima volta in 31 anni a Castel Gandolfo. Una bellissima sorpresa, un incanto. Mi sono persa nelle sue stradine, giravo col naso all'insù come una turista.

Poi il panico: arrivo davanti al numero civico scritto sul sito e leggo "Innocenzio, pasta all'uovo". Tavolini apparecchiati, piante e fiori, un posto delizioso. Ma di Paolo e di fotocamere digitali nessuna traccia. "Ecco la fregatura". Entro e chiedo a una ragazza girata di spalle: "scusa cercavo Settestore, devo aver sbagliato...".

Si gira. Marilyn Monroe. La sosia. Bellissima, un gran sorriso. "Non hai sbagliato, è il mio ragazzo! Si appoggia qui da me. Ora arriva, siediti che ti porto un caffè".

Una minuscola vacanza ritagliata nel mio quotidiano caos.

Presa la mia nuova fotocamera, le ho detto: "ti voglio dedicare due righe, perché sei bella e gentile e questo posto è un incanto. Questo è il mio blog".

Legge l'indirizzo su un foglietto e mi guarda perplessa: "e questo dove lo scrivo?"

Il suo fidanzato mi ha lanciato un sorriso sconsolato, lui che vende prodotti online e il cui destino è legato a filo doppio col web. "Pensa che si rifiuta di comprare gli elettrodomestici online perché dice che è pericoloso".

Il giorno e la notte, lei biondissima e lui scuro. Lei "vintage" e lui troppo avanti. Eppure mi sono sembrati perfetti.

Mi sono anche chiesta perché il mio compagno ed io, diversi allo stesso modo, sembriamo ai miei occhi molto, molto meno perfetti.

Mentre ci rifletto su, guardo la mia nuova reflex e sorrido. E penso, "welcome home, bambina!".



















Barattoli faidate - terza ed ultima parte

...E infine, come promesso, eccoci qua. Ultima puntata (per ooora, che vi pensate) della serie "per quale malsano motivo mio figlio dovrebbe giocare con...". Dopo capre, montoni e alghe è il turno delle palmette.

Stavolta semplifico al massimo perché tanto ormai avete capito: prendete quello che vi pare e lo schiaffate sul tappo. Poi se vi va lo pitturate, altrimenti lo lasciate così com'è. Ed è il caso di stavolta, in cui le palme le ho lasciate così perché mi sembravano più divertenti.

Al supermercato avevo visto due barattoli di fagioli perfetti, così li ho propinati a tutta la famiglia per due giorni pure a colazione.

Risultato: meteorismo collettivo e due bellissimi barattoli tropicali.

Solita procedura: lavate il barattolo e incollate con colla super aggrappante il vostro oggettino di plastica al tappo.

Se vi va potete dipingere con vernice effetto lavagna due etichette dove scrivere cosa c'è nel barattolo...













lunedì 28 ottobre 2013

Una giornata nel nuovo quartiere

La suora che sceglie il reggiseno dal pakistano al mercato non ha prezzo.

Ecco il mio nuovo quartiere secondo me.

domenica 27 ottobre 2013

Me, myself and I

Ho addormentato mio figlio nel suo lettino per la prima volta, non avrei mai pensato potesse essere così facile.

E ora me ne sto un po' in solitudine, ascoltando musica nella mia camera con le pareti deserte. E mi sento anch'io un po' deserta.


Ghiaccio agli eschimesi

Ci sono uomini in grado di vendere ghiaccio agli eschimesi, ed uno di questi è il signor Cruciani.

Nella sua bomboniera di negozio ad Orbetello, in Toscana, in cui mi trovo in questo momento, c'è il condensato del bel recupero. Oggetti vecchi più che antichi, modernariato povero ma di classe. Solo che poi povero diventi pure tu, perché i prezzi sono proibitivi.

"Cruciani non faccia come la vasca di ghisa. Si contenga. Mi piace quella piccola scrivania lì, tutta scassata. A quanto me la vende?"

"Lei ha l'occhio lungo, questa è una roba sofisticatissima del milleottocentoventuno".

"Scusi ma come fa a sapere che è proprio il ventuno? Non il ventidue né il venti?"

"Eh lo so perché me ne intendo. Comunque per lei, solo perché è lei, ottocento euro".

"Minchia, pensa se non ero io".

Ogni volta che entro, esco con mille nuove idee, mille progetti di riciclo creativo. La scrivania, quella forse se la può pure tenere. Però lui è una forza.











venerdì 25 ottobre 2013

Gli otto comandamenti secondo me

Non avrai altro dio all'infuori del tuo arredatore, o di te stesso. Ma accertati di essere in grado. Altrimenti rileggi la frase dall'inizio e fermati alla virgola.

I centrini di pizzo ingialliti di nonna Clementina sono bellissimi. Chiusi a quattro mandate in un cassetto e la chiave dispersa in lidi ignoti.

Se la parola "collezioni" non ti procura un brivido gelido sulla schiena, hai un problema. No, non sto parlando dell'a/w 2015 di Yves Saint Laurent. Parlo delle vetrinole con dentro seicentomila oggettini totalmente inutili all'economia abitativa, messi in file da due. Magari con due belle dita di polvere sopra. Le tartarughine di ceramica, nella migliore delle ipotesi. Gli animaletti di swarovski nella più catastrofica. Le collezioni sono l'antitesi dell'interior design contemporaneo, ergo sono vietate. L'unica ammessa è la cara e vecchia "collezione di farfalle", puramente ideologica, immateriale e trombereccia. Vi sono tuttavia alcune eccezioni, prodotte da menti e gusti finissimi, sistemate con stile inarrivabile. Accertati di averne.

La formica. Non quella che litiga con la cicala. Quella con l'accento sulla o. Fòrmica. È molto trendy oggi, ma va usata con le pinze. Per chi manca in originalità è il nemico. Combattilo.

Napoleone Bonaparte è morto nel 1805. Tienilo sempre a mente quando decidi di arredare il tuo bagno come se fosse ancora vivo e si lavasse in casa tua. Foglia d'oro e marmi pregiati, boiserie a tutta parete, rubinetterie d'oro zecchino. Ci vuole il buongusto inarrivabile già citato e un appartamento che si trovi in uno stabile d'epoca. Il tutto per evitare l'effetto indesiderato paragonabile a chi si veste in lungo per andare in trattoria.

Poco è meglio. Sempre. O quasi.

Parola d'ordine, personalità. La presenza di elementi di Ikea/Maisons du Monde/Mondo Convenienza in casa vostra è accettabile solo nel rapporto 1 a 10. Un pezzo di Ikea, dieci provenienti dal tuo vissuto, qualsiasi esso sia. Se hai intenzione di riprodurre in toto la cameretta in esposizione nel negozio, fai prima a farti assumere da Ikea e intrattenerti per la notte.

Lo stile shabby era di moda. ERA. Smettila di decaparti anche le sopracciglia, ti prego. Fallo per me.





















Un weekend per.

Per dormire.

Per fumare una sigaretta fino alla fine, senza fretta.

Per leggere.

Per stare con i vostri figli.

Per fare shopping.

Per un lungo bacio al vostro uomo.

Per viaggiare.

Per vedere un film sotto le coperte.

Per camminare su un prato verde.

Per lavorare, se vi tocca.

Per fare le sei di mattina con la vostra migliore amica.

Per pensare e basta.

Per respirare, di nuovo.

Buon weekend a tutte...