venerdì 14 dicembre 2012

Una data, una garanzia

14 dicembre 2010. Divento giornalista professionista. La sera brindo con champagne e amatriciana alla Taverna Trilussa; poi torno a casa, la mia casa nuova di trinca, a piedi con il mio boyfriend. Mi faccio un bagno caldo, ascolto un po' di musica. Il pensiero del giorno è: nella vita non mi manca niente.

14 dicembre 2011. Poggio una provetta sul lavandino, dopo tre secondi si colora una tacca. Dopo 5 anche l'altra. Scopro così, da sola a casa mia, di essere incinta. Piango ininterrottaamente - di gioia / di paura / di tutto - fino all'ora di cena. E brindo all'Enoteca Ferrara con gulash e brunello. Una cosetta leggera che Vittorio deve aver gradito. Torno a casa a piedi col mio boyfriend. Mi stendo sul letto con lui e comincio a realizzare che l'anno prossimo di questo periodo avrò un figlio di circa quattro mesi. Oddio. Però che bello, il prossimo Natale siamo in tre. Pensiero del giorno: nella vita non mi sto facendo mancare niente.

14 dicembre 2012: eccolo qua. Il mostro ieri ha compiuto i famosi 4 mesi e nel frattempo:
- Sono andata in groppa a un cammello nel cuore del deserto marocchino mentre lui era un fagiolo di 3 cm, per la gioia dei nonni e del mio ginecologo.
- Ho adottato felicemente il metodo "ciò che non strozza ingrassa", mangiando ogni cosa commestibile per quasi dieci mesi e prendendo DICIOTTO CHILI CIRCA. Da lì ho capito quanto mi ama mia madre, che mi incontrava e diceva "amore, come sei bella, non ti sei ingrassata per niente". A Parigi il commesso di Ladurée mi guardava con gli occhi di fuori: "ma sono tutti per lei?". Ed era solo l'inizio, ero incinta e non lo sapevo. Figuriamoci dopo.




- All'ottavo mese ho contratto la Toxoplasmosi (in un mare di cretinate, consentitemi una parentesi molto seria). Quante ne ho sentite... "un pezzetto di prosciutto crudo che sarà mai? Ti pare che uso l'amuchina per lavare la verdura? La carne stracotta mi fa schifo, se la mangio al sangue non mi succederà niente". Bene, mettete su un piatto della bilancia il vostro irrinunciabile pezzo di prosciutto; sull'altro, la possibilità (poi non così remota) che vostro figlio nasca malformato, epilettico, ritardato, sordo, cieco, autistico. Che scegliete? Io sono stata fortunata perché ho contratto il parassita tardi, Vittorio era già perfettamente formato. Ma mi sono imbottita di antibiotici e non ho chiuso occhio per due mesi. Oltre ad essermi sentita una perfetta idiota. Chi si imbatte nella toxo nel primo trimestre rischia molto, molto di più. Datemi retta, il gioco non vale la candela.
- Torniamo alle stupidaggini. Ho assistito a una delle estati più calde della storia, con punte di 44 gradi reali e 120 percepiti (da me): mi aggiravo per il quartiere con Birkenstock taglia 40 ai piedi, leggings vecchi di vent'anni, magliette XXXXL, una pancia che di profilo ero Vito Catozzo, le mani sui lombari e con scritto in faccia "se non ti muovi a uscire da qui il motorino te lo scordi". La gattara di Trastevere in confronto a me era una pariolina snob.
- Il fatto di nascere non era una prerogativa di mio figlio. Stava bene là dentro, mangiava come un camionista e nuotava felice in litri di liquido amniotico. Il 13 agosto gli ho dovuto dare lo sfratto esecutivo. Per convincerlo che c'erano cose interessanti anche qui fuori mi ci sono volute otto ore più due di anestesia totale, un'anemia che ero gialla come un limone, un livido sulle chiappe che sembravo il capo del Pianeta delle scimmie. Insomma, Vittorio è un osso duro.
Ieri ho festeggiato la sua presenza sulla Terra e le sue prime OTTO ore di sonno (seguirà post) con massaggio rilassante, doccia chilometrica e sushi. Che sensazione di... benessere, leggerezza, mancanza. L'ho sbolognato per la prima volta ai nonni. Ha giocato, ha guardato la televisione, ha emesso i suoi urletti spaccatimpani, ma soprattutto ha pianto come solo lui sa fare. L'osso duro. Quando sono tornata a prenderlo, il tempo di suonare al citofono e ho trovato la guida rossa dal portone alla macchina, Vittorio già vestito e mio padre che apriva le porte per aiutarci a uscire. Della serie, ripigliatevelo.
Pensiero di oggi: nella vita mi manca il sonno, ma per il resto ho proprio tutto tutto.

2 commenti:

  1. Effettivamente eri proprio gialla.. tendente al senape direi! Sei una grande!!

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  2. Ylenia, infatti in quel momento esatto della mia vita ho distinto le amiche vere da quelle finte. Le prime mi hanno detto "ammazza come sei ridotta male". Le seconde "ti trovo in forma splendida". Un classico.

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