martedì 15 gennaio 2013

Vittorio e i tulipani

Oggi che quasi piove mi è venuta voglia di fiori, di tanti fiori colorati. Da mettere un po' ovunque, in giro. Da piantare, anche. Che quel mio angolo d'aria fresca è diventato un piccolo cimitero e ogni volta che mi affaccio, con Vittorio in braccio e un caffè nell'altra mano, mi viene da chiudere le persiane per non fargli vedere quella miseria.

Sono ferma a un semaforo, seduta in macchina, ad aspettare. Le quattro frecce che proiettano un arancione tenue e intermittente sulla macchina di fronte. Lo sguardo catatonico. Sul cielo senza sole, mille sfumature di grigio, solo grigio ovunque.

Dall'altra parte della strada larga c'è un ospedale coi muri ocra acceso, ma pur sempre grigio, molto grigio. Con tanta gente che entra ed esce, e un viavai di ambulanze che anche loro entrano ed escono, ma senza sirena. Quattro o cinque bandiere dei sindacati che sventolano tristi a dire che le cose la dentro non vanno proprio benissimo.

Alla fermata gli autobus scaricano fiumi di persone prese ognuna da fiumi di pensieri. I vestiti scuri, i volti scuri, gli sguardi un po' persi. Per la gran parte è gente che italiana ci è diventata per forza, lo dicono la pelle, gli occhi.

Poi un camioncino rallenta al mio semaforo, è gonfio di fiori. Sembra disegnato. spacca in due tutto quel grigio. È fermo accanto a me, mi sembra di sentire il profumo oltre il finestrino chiuso. Ci sono ciclamini di tutti i colori e tulipani rossi, di un rosso che resta vivo nonostante tutto il grigio che c'è intorno. E penso sia per questo che i tulipani sono i miei fiori preferiti. Coi loro gambi cicciottelli che si afflosciano sotto il peso di tanto colore, io li amo. E mi è tornata voglia di riempire ogni angolo della mia casa con mille tulipani rossi. Portarne uno a Vittorio, che ho lasciato poco fa nel suo lettino. Dormiva così profondo che non ho avuto il coraggio di dargli un bacio di "a dopo".

Vittorio i tulipani ancora non li ha mai visti. Ma gli piacerebbero, ne sono certa.

Poi quando riparto mi lascio dietro tutto. Ma quei fiori no.

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