lunedì 27 maggio 2013

Angelina Ballerina

Erano settimane che pensavo e ripensavo a questo fatto che se il nano non piange minimo mezz'ora prima di dormire non è contento. Sia la sera, prima della nanna, che nel corso della giornata, per i pisolini.
Sabato ero stremata/sfinita/sfibrata/smunta/smaciullata. Erano le 14 e vittorio si apprestava alla sua solita trasfigurazione pre-sonno, quella che si svolge più o meno in quest'ordine:

Passo uno: sono un bambino angelico, batto le manine, sorrido felice, gioco autonomamente. Se tu mamma ti avvicini per darmi un bacetto me lo prendo, e poi ti faccio un sorrisetto arredato da sei dentini bianchi.

Passo due: sono un bambino un po' meno angelico, non batto le manine e anzi se me lo chiedi mi irrito. Se ti avvicini ti scanso. Se mi guardi ti imbruttisco. Però se mi fai una faccia buffa non è che sorrido, rido proprio con le lacrime agli occhi come un posseduto dal demonio. E poi senza un vero perché piango. Così. Tanto per fare qualcosa.

Passo tre: del bambino angelico nessuna traccia. Mi sono trasformato in un'anguilla. Gattono veloce come un fuso, sudo, ho manie omicide: mi voglio buttare di sotto se sono sul letto; giù per le scale se sono per terra; do testate al muro con tutta la forza che ho e rido e mi diverto, il dolore mi piega ma non mi spezza.

E' a quel punto che stavolta, in un sabato che mi vede stremata/sfinita/sfibrata/smunta/smaciullata, me lo metto seduto vicino a letto e accendo la tv. Canale 602 di Sky. Ed eccola lì, Angelina Ballerina.

Trattasi di un orrendo topo grigio, con la coda lunga lunga e il muso appuntito. Vestito con un tutù rosa molto poco rassicurante. Che si aggira per una casa scarna e brutta, con un papà ancora più grigio e brutto e fratelli e sorelle e amici e amiche satellite che ballano senza un vero perché. Cioè, secondo la trama sarebbe la "festa dei bambini", ma nella pratica questa tristissima famigliola non ha nulla da festeggiare.

In mezz'ora di questo osceno cartone animato succede di tutto: il fratello perde l'aquilone e piange come un agnello; la sorella (o l'amica? non so) si sfracella per le scale di casa mentre tutti ballano questa danza simil-giapponese con dei ventagli; due amichette ballando si danno una capocciata a vicenda. Insomma dopo un po' si ritrovano tutti in salotto, si guardano in faccia e dicono "ammazza che festa di merda". Ovviamente non dicono proprio così, ma il senso è quello. Poi a un certo punto una folata di vento spalanca la porta ed entra una foglia a forma di pesce. Apriti cielo. Ricominciano tutti a ballare felici, quella foglia è un segno del destino.

Vabè. Tempo di capire di quali droghe pesanti si approvvigioni l'ideatore di Angelina Ballerina, e sento un peso morto sulla spalla. Belfagor si è addormentato. Di sasso. Non un pianto. Non una mossa. Non un morso.

E' proprio vero. Le strade del Signore sono insondabili e misteriose. Angelina Ballerina è una di queste.

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