giovedì 17 ottobre 2013

Home Office Inspiration

C'è un concetto d'arredo che all'estero è molto diffuso ma che in Italia - per ragioni abbastanza ovvie, su cui magari tornerò - non sfonda. E che (forse proprio per questo) io amo follemente. Home office. L'ufficio in casa, tradotto letteralmente. Il che poi si traduce nell'avere una scrivania, spesso a parete, da arredare e addobbare a piacimento. Grande, piccola, contemporanea, antica, retrò, fai da te o DIY che dir si voglia.

Per scrivere, per pensare e basta, per cucire o tagliare o costruire. Per riordinare il caos. Il che non è mai stato tanto necessario come in questa fase della mia vita.

In bianco e nero o in non-colore (soluzioni che prediligo quasi sempre). Colorata. Sobria e minimale. Incasinata e piena di foglietti. Artistica, sofisticata o zuzzurellona. A ognuno la sua, a me la mia. Che ancora non so come sarà, ma ci sarà - è una certezza. Ho in camera da letto un angolo vuoto, vicino a una finestra luminosa. Ho un progetto da portare avanti. Ho il bisogno di uno spazio solo mio, di una "casa" nella casa. Ho una vecchia Singer, che usava mia nonna per cucire e che non funziona più, senza considerare che io non ho mai imparato, né da lei (che se n'è andata prima che nascessi) né da mia madre, che ha le mani d'oro e il dono di trasformare un pezzo di stoffa in qualcosa che abbia un senso.

Ad ognuno il proprio angolo, ad ognuno il proprio spazio. Ad ognuno il proprio sogno nel cassetto.
















5 commenti:

  1. Anch'io ho il mio, progettarlo e realizzarlo è stato molto divertente, lo chiamavo "il mio laboratorio", poi mio figlio ha cominciato a dire "il nostro laboratorio" e ci si è piazzato per fare i compiti e costruire con i lego......allora ho comprato due poltroncine in pelle bianche uguali e dividiamo un po'tutti gli spazi, anche gli scaffali......sfrattarlo è diventato impossibile!!!!

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    1. La trovo una cosa bellissima. "Partager", in francese, condividere. Poi per un figlio è più semplice rinunciare ai propri spazi. No?

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  2. In casa nostra abbiamo una stanza che Pater ha da subito usurpato e arredato definendola il Suo studio.....ma quando mai!!!
    La mia bella collezione di fumetti occupa mezzo armadio, nell’altra metà sono nascosti giochi debitamente trafugati ai figli. Nel secondo armadio una parte è per scatole con ricordi vari; giusto un paio di ripiani sono gentilmente concessi per i documenti della casa.
    Naturalmente la precedenza sull’utilizzo della scrivania va ai figli che hanno da studiare......ma sì, facciamogli credere che quella stanza è tutta Sua!!!

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    1. almeno tu glielo fai credere... io nemmeno quello! Voleva la stanzetta più bella della casa per farci il suo "studio" (scrivania incasinata da ingegnere che comunque non avrebbe usato più di tre volte l'anno). Io gli ho gentilmente concesso una scrivania vintage all'ingresso (a patto che faccia sparire i suoi folders orribili) e nella famosa stanzetta ho piazzato divano e poltrone... eheh. sono pessima!

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  3. noi siamo impegnati proprio adesso a studiare e progettare una soluzione simile in salotto...vorremmo un ripiano per il computer e per scribacchiare, e poi un po' di mensole per libri e ammenicoli, e ci piacerebbe ricavare anche un ripiano affiancato al tavolo per i bimbi, anche se hanno già il loro tavolino.
    Poi dobbiamo studiare le angolazioni giuste per il proiettore, che un giorno finalmente avremo...perché non ne posso più di guardarmi i film sui 15 pollici del pc.
    E poi mi resta da finire il mio craft corner nella triplice stanza (guardaroba, lavanderia, laboratorio taglia-cuci e pastrocchia)....
    insomma un mucchio di lavoro, e come sempre poco tempo!

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