sabato 15 giugno 2013

Partita sì ma di testa

Dopo tutto - continui a ripeterti come un mantra - questa settimana dovrà pur finire. Dopo tutto anche le peggiori sfighe e i cataclismi peggiori a un certo punto perdono potenza. Dopo tutto - ti dici a bassa voce - l'addizione

lavori a casa nuova in cui sette teste che gravitano là dentro non fanno in tutto tre neuroni

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i tuoi in vacanza in Corsica proprio quando il tuo piccolo orticello fatto di poche cose ma molto incasinate ti crolla addosso

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Vittorio che più cresce e più diventa uno scassaminchia, ma proprio un campione di scassaminchiaggine

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la dieta che anche basta perché mi manda via il grasso ma al suo posto arrivano chili di giramento di balle

Dicevo... Dici a te stessa che questa cruciale addizione dovrà pur sfociare in qualcosa di buono.

È allora che colta da un senso di immotivato ottimismo decidi di dare una svolta al weekend e iniziarlo partendo per il mare con il tuo amato bambino. Quanto romanticismo. Tu e lui, lui e te. In macchina, soli, lungo la strada della vita, con una dolce musica in sottofondo e il sole rosso calante divorato da una distesa di mare blu.

Ma se è vero che il povero Murphy era e resta il mio guru indiscusso, dovevo immaginare che una settimana di merda non potesse meritare tanta poesia.

Il viaggio di un'ora e mezzo si allarga misteriosamente a tre ore. Vittorio piange come un'aquila sgozzata per tutto il tragitto e non crolla neanche a mazzate. Mi fermo a piazzole di sosta alterne cercando di calmarlo. Lo cullo, lo distraggo, ma lui decide oggi per la prima volta che tutte quelle lucine dell'abitacolo gli piacciono assai e anzi ora quasi quasi le provo tutte per vedere se funzionano. Revisione lucine effettuata, si riparte con nuovo pianto greco annesso. A ogni piazzola stessa scena con protagonisti intercambiabili. Io, Vittorio, un camionista curdo che si magna un piatto di pastasciutta. Io, Vittorio, una coppietta in amore. Io, Vittorio, il vecchio incontinente. Potrei scrivere un opuscolo e chiamarlo "il microcosmo che gravita attorno alla piazzola di sosta".

Quando alle ore 23 finalmente cade stremato (dovrete passare sul mio cadavere per sapere come ho fatto poiché rischio l'arresto), io comincio a barcamenarmi fra i colpi di sonno.

Finalmente arrivo al paesello, dove tra umidità e caldo sembra di stare a San Paolo e io ovviamente devo scaricare le dieci borseborsettebustebustonivaligie (perché da quando c'è il mostro il mio amato baluardo del "prendo due cose e via" è miseramente franato). Io, carica come un uovo di struzzo, signora Brambilla in villeggiatura, devastata dalla vita e dal sonno, apro lo sportello sotto casa e vengo tramortita da dieci milioni di decibel di un rock pietoso cantato dal vivo da un soggettone pelato con la panza, che intercala parolacce e note come non vi fosse un domani. Il piano bar. Che se c'è una cosa che odio, io, è il piano bar. E loro che fanno? Mi mettono il piano bar. Sotto casa. Vittorio ovviamente si sveglia ad ogni apertura di porta. È così che alle ore 00.00, con seicento bagagli, l'aquila di nuovo sveglia e sgozzata, e soprattutto la macchina ancora da parcheggiare in culonia, acchiappo il proprietario del locale e con sorriso da pazza e un tono di voce degno di Psycho gli sussurro: "immagino che questa dolce melodia sia un evento isolato. Perché se non lo è qualcuno morirà".

Il tizio mi ha rifilato un loquace "sì", e la cosa si è chiusa lì.

Comunque la serata è finita che Vittorio ha dormito nel lettone con me. Siamo crollati insieme, vestito lui e vestita io. Alla faccia di Estivill e delle sue teorie minchione, che non prevedono partenze shock e arrivi ancora più shock. Amen.

4 commenti:

  1. Ti leggo viaggiando. Sorrido ma sono ancheprzda ditic nervosi. Chr iddio cce la mandi. .

    O.t. ma sai che causa difficolta con i captcha a volte ti commento ma i commentinon vanno a buon fine

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    1. Tic nervosi anche per me. Tanti, tanti tic nervosi. :)
      Non so perché hai problemi con i commenti... E non ho idea di come risolverli!!! :(

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  2. E' brutto da dire.. ma mi ha fatto bene ridere delle disgrazie altrui..
    Io sto impazzendo con la storia del mutuo, perchè evidentemente io e il mio compagno abbiamo scritto FESSO sulla fronte e non ce ne siamo ancora accorti. Vorrei tanto godermi la fine della gravidanza al mare..senza pensieri.
    Ma non si può.
    E poi come dici tu:uno spera che tanta sfiga sfoci in qualcosa di buono.. e invece no. -.-
    Quindi forse è meglio rimandare le vacanze.

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    1. "Rimandare le vacanze"? Espressione non pervenuta. Fra una settimana inizio un mese di maternità facoltativa, originariamente presa per portare Vittorio lontano dal caldo cittadino; visti gli ultimi sviluppi mi toccherà fare un su e giù spudorato per monitorare i lavori. Ma "rimandare la vacanza" NO!!!

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