martedì 5 febbraio 2013

Vecchi cliché

Lui: "amore, guarda che il cliché del marito che ci prova con la tata giovane e attraente del figlio è roba vecchia".

Io: "Che vuoi dire?"

Lui: "Lo sai, cosa voglio dire."

Io: "Certo che lo so. Ma voglio vedere se hai il coraggio di dirlo..."

Lui: "Lo dico. La nuova tata di Telefono Casa è brutta".

Io: "Diciamo che non è una modella. Ok. Ma in compenso è brava. È dolce. Trasmette sicurezza. E Telefono Casa sembra molto contento di lei. Non credo si sia accorto che è brutta, a 6 mesi non dovrebbe rientrare nelle sue priorità."

Lui: "Sì ma è brutta. E parla male l'Italiano."

Io: "Esagerato, è solo... imprecisa. Dice 'Sciau bèlu. Sei ragassu motto bèlu. Tu cresce altu e bèlu'."

Lui: "Ecco, nostro figlio imparerà l'italiano a 8 anni"

Io: "Beh meglio così, visto che il nonno per addormentarlo gli canta le osterie e Fanfulla da Lodi. Almeno non le riproduce all'asilo e non si fa riconoscere subito".

Due giorni dopo.

Lo zio: "Cognata, guarda che il cliché del marito che ci prova con la tata giovane e attraente del figlio è roba datata".

Io: "Ma allora è roba genetica. Pure tu..."

Lo zio: "Io lo dico per mio fratello. Vuoi mettere una bella gnocca che ti gira per casa... Con... Con..."

Legge di Murphy per neomamme in cerca di una tata: il cliché del marito che ci prova con la tata giovane e attraente del figlio non è mai stato tanto credibile. Brutte. Sceglietele brutte. Una parola è poca e due so' troppe.

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