Non si poteva non fare. Le donne Napisan non lo avrebbero fatto, ovvio. A maggior ragione io DOVEVO farlo. Andare a piazza Navona nel weekend dell'8 dicembre. Anzi, nello specifico di domenica alle 3. Che è un po' come mangiare i bucatini all'amatriciana senza fazzoletto. Sai già cosa ti aspetta.
E così, in barba ad ogni legge fisica sulla saturazione dello spazio e soprattutto contro tutte le ragioni del buon senso, io e il papà di E.T. lo abbiamo messo sottovuoto causa freddo gelido e vento forte. E lo abbiamo portato in quel luogo magico in cui a Natale da piccolina mi perdevo con lo sguardo.
Diciamo che l'effetto finale è sempre lo stesso, ma in trent'anni le cose sono un po' cambiate. Ai miei tempi il massimo del palloncino gonfiato erano Titti e Silvestrino. Oggi c'è Avatar in dimensione originale, che per carità, è anche bellino ma ti mette in soggezione da morire.
Le calze della befana erano di iuta, piccole, sobrie. Ieri un indiano me ne voleva vendere per forza una alta un metro e venti che per riempirla gli avrei dovuto fare un bonifico. Fucsia. Zebrata. Con le paillettes. Per Vittorio. Va bene che sono moderna ma c'è un limite a tutto.
E poi le ciambelle con lo zucchero transgeniche, identiche al passato ma di sette taglie più grandi.
Babbo Natale, quello che sta fisso da quarant'anni sotto la chiesa con la slitta e le renne di peluche, sembrava Dan Akroyd nel film 'Una poltrona per due' quando diventa povero e ruba i salmoni al ricevimento. Che io mi chiedo quale bambino lobotomizzato mai potrà credere che quello è Babbo Natale. Neanche a spiegargli che è un delegato in tempo di crisi, tanto è brutto e magrolino.
Era tutto comunque bello, il cielo azzurro intenso, la piazza illuminata dal sole. Un'orda di alieni come il mio di tutte le dimensioni, alcuni già parlanti, anzi strillanti, scorrazzanti, urtanti, nevrotici, "mammamicompriilleccaleccaaaaaaadaiiiiiiicompramicompramicompramiiiiiiiiiidaiiiiiidaaaaaaaaaaAAAAAAAiiiii" "papà matteomihadatouncalcioooooooluinonlosgridiiiiiieadessoglicompripureilgiocooooocattivOoOoooooo". Scene di ordinaria nanofollia alle quali dovrò abituarmi, credo.
Il mostro per fortuna non è ancora in quella fase: ha dormito sottovuoto per quasi tutto il tempo senza vedere assolutamente nulla.
Direte voi: che ce l'hai portato a fa'? La tradizione intanto è cominciata, e averne mi fa sentire meravigliosamente bene.
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